Archivi per il mese di: febbraio, 2015

Fino a due anni fa,eravamo amiche. Ci si incontrava,si parlava delle figlie,della famiglia,dei nostri stracazzi di donne impegnate. Poi la malattia della suocera,a cui ero molto affezionata,che ho seguito come meglio potevo fino alla morte. Da lí in poi,freddezza. Ho telefonato 3 o 4 volte, ma sembrava dessi fastidio,non mi ha mai richiamata. Ho saputo che si sposava la figlia,ho mandato un regalo e un mazzo di fiori,le ho telefonato per congratularmi: niente,manco un crepa. Distrattamente,incrociando mio marito,ha biascicato una specie di ringraziamento,molto formale. La incontro ad un funerale,non la considero,mi viene vicino:” posso telefonarti?” . Figurati,il mio nome é sempre stato sull’elenco Pagine Bianche…..So che quest’estate ha scoperto quello che tutti sapevamo da tempo,che il marito la tradiva; si é messa su Facebook,mi ha chiesto l’amicizia,che non le ho dato perché sapevo troppo della faccenda e non volevo che poi mi si accusasse di non aver detto,avvertito. Figurarsi,da tempo ho imparato che,con certe persone,meglio farsi i cazzi proprii. L’altra sera ha organizzato una grande festa per la pensione,ha invitato la qualunque,certo non me. Non me lo aspettavo,molto meglio cosí. Certe persone le conosci in ritardo,ma quando tiro una riga,per me é definitivo. Non vedo l’ora di incontrarla,giusto per vedere che faccia falsa metterá su.

Come in tutti i paesi,anche da noi c’é una signora che va di casa in casa a fare le iniezioni,se ne si ha bisogno. Ma oggi Rita ha 81 anni,le ginocchia sfasciate,non ce la fa piú. Fortunatamente,si é stabilito in paese Vittorio,ex infermiere dell’ospedale di Novara. É una vera manna,sa fare pure le medicazioni,mette le flebo,cambia bende, cura decubiti. É molto gentile e disponibile,accorre non appena lo chiami,consiglia,soccorre,fa pure da dama di compagnia. Nel nostro piccolo,abbiamo un buon servizio,visto l’etá media della popolazione,un piccolo tesoro di cui siamo grati al cielo. Se poi non si trova Rita o Vittorio,ci sono sempre io,che non ho paura dei mali terreni,faccio quel che si deve,anche i lavori peggiori,perché non soffro di stomaco e non ho pAura di sporcarmi le mani. Ma sono solo la riserva,per fortuna.

Negli anni ’20-‘ 30-’40-’50, restare vedove prima dei 40 anni era una grandissima disgrazia,tutti avevano pietá per la donna e per i figli. Come oggi,i mariti morivano per malattia,disgrazia,incidenti,cause naturali,ma l’atteggiamento era diverso,sia per chi restava,sia per il contesto. Le donne non lavoravano,accudivano casa,restavano senza sostentamento. Se si risposavano,lo facevano scegliendo in famiglia,molto spesso il cognato o il cugino zitellone,il patrimonio non andava diviso e i figli sarebbero stati cresciuti da un consanguineo del marito. Ho davanti agli occhi decine di casi cosí,fra le mie conoscenze famigliari. Sposare una vedova era un atto nobile e altruistico,la societá e la famiglia approvavano in pieno.
Oggi tutto é cambiato. La vedova odierna,porta con sé un qualche alone di sfiga,non importa come e per quale causa lo sia diventata. Nessun uomo che io conosca si prenderebbe una vedova,se non attempati signori che,piú che una moglie vogliono una badante. Pensano:” se ne ha fatto fuori uno,io potrei essere il prossimo….”. Forse le cose sono leggermente diverse al Sud,altra cultura,ma dico forse….Meglio tirare su una divorziata,anche con figli,le vedove sono come il malocchio. E la societá,ormai con i valori azzerati,approva.

Filmetto che dici: bhe,vado per veder quel gran gnocco di Argentero. Invece,piacevole commedia,con un gustosissimo Claudio Amendola,in grande spolvero. Attori caratteristi che si incastrano perfettamente nella storia,leggere risate e anche un po’di sentimentalismo. Tutto bene,il finale peró non si capisce,nel senso che il film non finisce,tu aspetti tutti i titoli di coda per vedere il colpo di scena finale,che non c’é. Bho!

In sue mani da 8 anni,é scassata di carrozzeria,strattona,fa mille rumori,peró funziona. Lei é in vacanza,ma torna domenica e lunedí riprende le lezioni all’Universitá. Cuore di mamma,decido di farle il pieno di gas e benzina,cosí é a posto. Al distributore tutto bene,al momento di ripartire,non viene piú su il finestrino lato passeggero. Provo un po’, mi aiuta il benzinaio,un autista di camion: niente,bloccato. Sono le 16, temperatura 8 gradi,non c’é tempo da perdere. Mi infilo guanti,berretto,sciarpa,cappuccio del giaccone e con il vento in fronte affronto i 12 km che mi separano dall’elettrauto.
Arrivo giá con un inizio di mal di gola,l’elettrauto traffica un po’,mette spray,dá colpi alla portiera,niente. Improvvisamente,non so come,il finestrino si chiude.” Non tocchi niente! Vado a casa e poi la prossima settimana vengo a ripararlo” .
Mi sono fatta un latte caldo,vicino alla stufa a legna,ho preso la vitamina C,spero di non ammalarmi,maledetto finestrino.

Arriveranno? E come? E cosa succederá?
Domande che mi faccio,che voglio tacitare con la parte razionale che é in me,poi mi prende il terrore. Siamo la generazione che non ha conosciuto guerra, che ci tocchi vedere la piú terribile? Siamo stretti a sud dagli islamici,a est dai russi: non ne uscirá niente di buono. Mi sembra che i nostri politici,al solito,cincischino,aspettino che altri svolgano il lavoro sporco. Eppure basterebbero raid aerei ben mirati,da tutta Europa,e in poco tempo si risolverebbe. Non so piú cosa pensare. Temo per il futuro,adesso come non mai.

La figliola é in vacanza,siamo solo noi due. Ho pensato: bene,vedrai che adesso scatta il lato romantico,mi porta al cine,a cena fuori,ecc.,ecc., Niente di piú falso.
– Come facciamo con il cane? Torno presto tutti i giorni,cosí facciamo una bella passeggiata. Poverino,tu lo fai solo uscire al mattino!
– ma no,non ho voglia di pizzeria,cucina tu,quello che vuoi,per me va bene.
– no,mercoledí vado a giocare alle carte,giovedí non ci sei tu,venerdí sono stanco,poi lavoro sabato e domenica.
Fine del romanticismo…..

Hanno sei anni,sono uno spettacolo. Alberto é biondino,faccia da birba innocente,scatenato,colpisce tutti con la spada laser,irrefrenabile voglia di giocare. Margherita é molto fashion,vestitino arancione,calze coordinate,stivaletti metá polpaccio,scaldacuore grigio. Due enormi cuffie alle orecchie,ascolta Madonna e cose simili. Capelli lunghi,lisci,molto tipo. Mentre a lui riesci subito a dare l’etâ che ha, lei non sai come collocarla,una minidonna che non ti aspetti. Entrambi educatissimi,cenano senza fare grane,composti,gradevoli. Li vince il sonno,sono pur sempre bambini,alle 22 a nanna!

Ieri sera,sulla To-Mi,poco traffico,complice la neve abbondante. Chi viaggiava,lo faceva a velocitá ridotta,senza zigzagare tra le corsie,rispettoso di divieti e limiti di velocitå. Non dovrebbe sempre essere cosí? Che meraviglia di viaggio,che poi ci abbiamo impiegato quasi lo stesso tempo per il nostro percorso,ma piú rilassati,senza l’assillo della feroce attenzione agli altri mezzi. Sulle strade statali,tutt’altro discorso: automobilisti poco attrezzati o pratici,sbandamenti,rallentamenti,fermate improvvise. Per fortuna noi siamo abituati a queste evenienze,a noi la neve ci fa un baffo!

Si é tolto la vita un uomo che non conoscevo. Ieri,fra la gente,ho sentito molti commenti,tutti negativi. Pare amasse la bella vita,era in procinto di partire per fine settimana ad Ibiza, viveva al di sopra delle sue possibilitá,per non perdere il giro di frequentazioni benestanti,la sua azienda stava per fallire,travolta dai debiti. Si dice che anche il rapporto con la moglie fosse in crisi,un’altra donna si era fatta strada nella sua mente. Lascia un figlio adolescente e un sacco di guai irrisolti.
C’é chi, per grave malattia,lotta fino all’ultimo respiro e c’é chi,per delle cazzate,per consumismo,spreca un grandissimo dono come la vita.