Tristemente,ancora,siamo quí a dire addio ad un amico. Questo paese é come una famiglia,con pregi e difetti,ogni membro é importante. Sandro era una presenza discreta,riservato,mai una parola di troppo. Lo si vedeva passeggiare per B.,anni fa con i suoi amici,ora da solo: era rimasto l’ultimo di quella gioiosa compagnia. Si fermava volentieri a parlare,una battuta e via,col suo passo dondolante. Aveva una vena artistica molto fertile,dipingeva con naturalezza,riempiva le tele di colori allegri,come allegro era lui. Si era inventato un gigantesco murales,in piazza,per testimoniare il suo amore per il paese,per il Piemonte,i suoi frutti,la sua storia. É stato un lavoro di anni,frutto di ricerca e di passione,ma interpretato con l’immediatezza della sua semplicitá. In quei disegni,nella sua composizione,si puó capire molto di Sandro: i suoi sentimenti,il suo attaccamento alla terra sono
offerti come dono indelebile a tutti noi. Ricordo il Sandro laico,che non fa sconti al clero,fedele al suo passato partigiano e antifascista,ma pronto,con amore,a mettersi al servizio della comunitá cristiana: alle sue capaci mani si devono il restauro di tutte le statue della Chiesetta di S. Sebastiano,persino l’effige del Santo sul portone d’ingresso. Faceva le cose con spontaneitá,generosamente,senza esibizionismi. É stato coerente,esemplare,fedele ai suoi ideali: lo ricorderemo cosí. L’addio di oggi é solo una questione di fisica,i ricordi ci faranno ritrovare Sandro ad ogni angolo del paese,dalla piazza alla chiesa,dalla panchina al vecchio circolo,perché lui ha vissuto intensamente il suo essere di B. E allora, per citare una invocazione buddista :” Inarcati ,o terra,non schiacciarlo,forniscili un ricovero,dagli un caldo grembo,ricoprilo come madre ricopre ,col lembo della sua veste,il figlio”. La speranza é sempre di rivederci di lá.