Archivi per il mese di: ottobre, 2013

Oggi,al supermercato,cercavo i crisantemi: nemmeno piú l’ombra. Ne avevo comprati diversi vasi a 3,89 euro,ora il vuoto. In compenso,stavano iniziando a riempire gli scaffali con addobbi natalizi. Ma siamo matti? Avete idea di quanta gente,all’ultimo ,cerca fiori per il cimitero,in questi giorni e voi che fate? Proponete di comprare un alberello di Natale? Non ci siamo piú. I direttori di marketing hanno bisogno di una vacanza. Scommetto che al 22 dicembre tireranno fuori i costumi da bagno e le creme solari.

É partita stamattina,pimpante: e chi non lo sarebbe se si va a Roma? É la seconda volta in un mese…artista della prenotazione on line,ha trovato un B& B e biglietto del treno scontato. Certe volte la guardo e non posso credere di esserle parente: ha solo in mente di fuggire. Penso che non sia felice,sentimento comune a molti giovani,scappa dai tormenti. Del resto,cosa vuoi dirle? Il lavoro che fa é una presa per i fondelli,incerto,insoddisfacente. L’amore dice che va bene,ma é troppo problematico. Si rifugia nelle poche cose positive che ha,fa bene. Certe cose si fanno da giovani,le responsabilitá future ti impediranno qualsivoglia movimento. Cerca un’opportunitá,speriamo,con tutto il cuore,che la sua vita svolti. É in gamba,anche troppo per il suo attuale ambiente. Sveglissima,brillante,caparbia,deve solo trovare un’occasione per smarcarsi da questa palude,emergere e librarsi in volo verso un traguardo gratificante. Nel frattempo non mi resta che restare quí,ad aspettare che torni,e poi riparta,godendomi il poco tempo che mi concede. É dura essere mamma.

La sfortuna della Pianura Padana é la nebbia. Anche con queste temperature e soprattutto con. 22 gradi,noi viviamo immersi nel grigiore. Pensare che,a 100 km, abbiamo sia la Vallé che Genova,tutto un altro clima,fa incazzare. Tutto bagnato,odore di marcio,vetri appannati,dover accendere il camino perché il pavimento trasuda acqua: questo é il nostro quotidiano di ottobre e novembre. Poi speriamo nel gelo: cielo terso e sole splendente anche se fará freddissimo. Intanto 4 stendibiancheria disseminati per casa,umiditá nelle ossa e nei tessuti,tristezza e acciacchi.

Chi,come me ,é nato in un piccolo paese,si ricorda dell’unico negozio che c’era un tempo. Noi la chiamavamo ” butega” ,in dialetto: ci trovavi di tutto,dall’ago agli stivali. Vi era un limitato assortimento alimentare,in campagna tutti avevano orto e animali da cortile. Nella butega dal Felice la specialitá era il salame. Li faceva lui,dall’uccisione del maiale al prodotto finito. Spesso si andava a vedere come impastava la carne col vino,ricordo il profumo( ma allora mi sembrava puzza) dei salami cotti appesi nella sua cucina. Sua figlia,mia amica e compagna di scuola,ne portava l’odore addosso,quando era giorno di cottura. Quando ne andavi a comprare,lui lo affettava a mano,con maestria,fette tutte perfettamente uguali. E lo impilava,fetta dopo fetta,ricreando un pezzo di salame che sembrava un trancio,che accartocciava per te. Oggi,entrando dalle mie salumiere di fiducia, ho detto:” 2 hg di salame cotto,nella carta come una volta!” . E loro ,subito:” va bene furbetta della collina. Lo sai da sempre che cosí si mantiene piú fresco…noi quí lo stendiamo,cosí la gente viene piú spesso a comprarne,per averlo piú fresco.” No,non lo sapevo,mi ero solo ricordata di Felice!

Il film di Papaleo che ti aspetti: ironico,dolce,divertente,con la giusta morale. In una parola,gradevole. Bravi tutti gli attori,ma la bambina Mela merita un applauso speciale. Perché ,anche se da piccoli si é bruttini,ci si mette in gioco e si fa con le carte che hai in mano. Spero che in questo film si sia tanto divertita e che ora sia tornata a giocare con i suoi coetanei ,senza tirarsela neanche un po’.

Ho il cuore molle. Piango per un film,un articolo,una canzone,un animale,insomma mi emoziono per un niente. Poi,in altri casi,quando tutti si immedesimano,si commuovono,fanno lacrimucce,io mi scoccio. Vorrei capire come funziona il mio cervello,mi sembra contraddittorio. So di non essere uniformata allle persone che mi circondano,di avere una corazza bella dura,un carapace,ma resto stupita io stessa delle mie reazioni,. Sará che mi voglio proteggere e sono abituata a difendermi,ma qualcosa mi stona. Mi viene naturale,sia piangere che scocciarmi e accetto questo fatto. A volte penso che dovrei studiare psicologia,o scrivere io stessa un trattato.

Tutte le mie lacrime,il cuore gonfio,i singhiozzi,ditutto: emozionante,nel senso buono. Un grandissimo amore ,che la morte rafforza e trasforma chi rimane in una persona positiva. Ci ho visto la storia dei miei genitori,ma mio papá,invece é morto di dolore,poco dopo mia mamma. Non ha saputo e non ha voluto reagire,voleva solo stare ancora e per sempre con sua moglie.

Tutte le mie lacrime,il cuore gonfio,i singhiozzi,ditutto: emozionante,nel senso buono. Un grandissimo amore ,che la morte rafforza e trasforma chi rimane in una persona positiva. Ci ho visto la storia dei miei genitori,ma mio papá,invece é morto di dolore,poco dopo mia mamma. Non ha saputo e non ha voluto reagire,voleva solo stare ancora e per sempre con sua moglie.

Ho iniziato il cambio delle gomme per l’inverno. Al giorno d’oggi.con 3 auto,é un investimento. Tutte le volte,il gentile(?)gommista ,mi fa notare l’usura dei pneumatici,la sicurezza,bla,bla,bla….e mi convince ad acquistare almeno 2 gomme nuove. Considerando che questa scenetta si ripete 6 volte l’anno,calcolate la cifra…..ormai lí son di casa le impiegate mi conoscono,scherziamo e chiacchieriamo. So molto delle loro famiglie,figli,fidanzato e marito: sembrerebbe una scenetta dipinta di rosa. Poi,scopro che non mi hanno inserito tra i clienti privilegiati nella lista del loro computer, parte l’incazzo,rimostranze,e loro serafiche:” ma tanto vieni sempre da noi,non ti perdiamo di sicuro,non ti dobbiamo corteggiare come con altri”. Ah sí? Ok,il gommista che sta a 300 metri ancora non mi conosce: vedremo se da domani mi corteggia.

Ho deciso che devo essere positiva. Circondata da malattie,pazzi,depressi,rompiballe,enigmatici esseri che incrociano la loro esistenza con la mia,mi sentivo affogare. E devo essere piú che una donna forte se,nel corso degli anni non mi hanno rinchiusa in un manicomio. Cosí,ogni sera,prima di dormire,faccio un’analisi della giornata,riepilogo le rogne e le preoccupazioni,le raduno nella mia mente e le appendo alla nuvola di fantozziana memoria che segue ognuno di noi. Al mattino,appena sveglia,soffio forte,scaccio la nuvola e ricomincio. Funziona,ne sono la prova vivente. Freud mi fa un baffo!